Filippo Grosso: il figlio del gol che nacque da un boato


 Nel calcio, le storie più belle non si scrivono solo con i piedi, ma con il cuore. E quella di Filippo Grosso è una di quelle che sembrano uscite da un romanzo, cucita tra le emozioni di un Mondiale e il battito di una nuova vita.

Sabato scorso, allo stadio Martelli di Mantova, Filippo ha segnato il suo primo gol da professionista con la maglia del Frosinone, nella sua prima partita da titolare in Serie B. Un gol che ha chiuso il match sul 3-0, ma che ha aperto un capitolo nuovo e luminoso nella storia della famiglia Grosso.

Filippo ha 19 anni, ma la sua storia comincia molto prima. Era il 4 luglio 2006, semifinale dei Mondiali in Germania. Fabio Grosso, suo padre, disegnava una traiettoria magica su assist di Pirlo, mandando l’Italia in paradiso con un sinistro che ancora oggi brucia di bellezza. In quel momento, Filippo era lì. Non sugli spalti, ma nel grembo di mamma Jessica, figlia di un ex calciatore e tifosa appassionata. Quel boato, quella gioia, quella notte: tutto è entrato nel suo DNA prima ancora di nascere.

Tre giorni dopo la morte di Giacinto Facchetti, il grande capitano dell’Inter che aveva appena accolto Fabio nella sua squadra, Filippo veniva al mondo. Un passaggio di testimone simbolico, quasi mistico. Facchetti, colpito dalla classe e dalla gentilezza di Fabio, avrebbe voluto conoscerlo a Berlino. Non ci riuscì. Ma il destino ha voluto che il figlio di quel ragazzo dal sinistro fatato nascesse proprio in quei giorni, come a chiudere un cerchio.

E ora, quasi vent’anni dopo, Filippo segna il suo primo gol da professionista proprio a Mantova, città dove si chiuse l’epopea della Grande Inter. Un luogo che sa di storia, di memoria, di emozioni. Un gol che non è solo un punto sul tabellino, ma un segno del tempo che passa e ritorna, come un’onda che porta con sé gioia e malinconia.

La vita, come il calcio, è un gomitolo di emozioni. E Filippo Grosso, con i suoi riccioli scuri e il sorriso che ricorda quello di papà Fabio, ha appena cominciato a scrivere la sua.

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